Acido
solforico. Si trova negli autoricambi, chiedete la soluzione elettrolitica per
batterie.
Anche questa costa una decina di euro. Occorrono 25 grammi di acido solforico, non trovandolo puro, dovrete fare i calcoli. Sulla confezione c'e' sempre la concentrazione in percentuale, percio', se trovate scritto 85%, dovrete metterne 30 grammi, se trovate (come me) 36%, allora dovrete metterne 70, fate la proporzione. Se la percentuale e' bassa mettete meno acqua nella soluzione, nel mio caso 930 g di acqua e 70 g di soluzione. Le proporzioni possono essere ritoccate in seguito, spieghero' con quale criterio. Il solfato va disciolto prima di mettere l'acido, si scioglie piu' in fretta. |
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Si
puo' usare
anche un ritaglio di grondaia, intendiamoci, io ho voluto provare
subito con il filo elettrico, nato per condurre elettricita', ho
pensato fosse il piu' adatto. In realta' lasciava parecchi residui sul
fondo della vaschetta, cosi' ho provato a cambiare. Un piccolo scarto
di tubo del gas come quello che si vede qui a destra e' sufficiente a
ramare 4 o 5 indotti, Ho scartavetrato l'esterno per pulirlo ma, quando
si e' trattato di passare all'interno, mi e' passata la voglia. Il
risultato e' stato comunque ottimo e consiglio questo per praticita',
pulizia e convenienza (nei cantieri ne buttano via metri e metri). Le
tracce nere, esattamente dov'erano i fili, mi fanno pensare che se
tutto lo sporco e' precipitato li, sul collettore c'e' comunque finito
solo il rame. Secondo me il risultato e' lo stesso, col tubo si evita
di dover filtrare la soluzione fra una ramatura e l'altra. |
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Occorre ritagliare 4 pezzi di lexan per "guidare" il rame. Il giusto spessore e' risultato essere, nel mio caso, quello delle normali carrozzerie da verniciare. 3 piccoli pezzi rettangolari vanno dimensionati per essere infilati nei 3 spazi fra i settori, i 3 contatti del collettore. E' importante che almeno uno dei 4 spigoli sia, il piu' possibile, ad angolo retto, il motivo sara' comprensibile in seguito. E' possibile limare a mo di coltello uno dei lati che fa capo all'angolo retto, per facilitare l'inserimento della "paratia". Un'altro "grande" pezzo di lexan, ricavato da un foro di una ruota, va tagliato e modellato perche' stia inpiedi, servira' a sparpagliare e a disturbare il flusso del rame, onde evitare che esso si depositi maggiormente sul settore piu' vicino al pezzo di rame "sorgente". |
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La gomma da cancellare va ridotta, squadrata e bucata come nella prima foto qui a sinistra, servira' a mantenere il rotore nella giusta posizione (verticale). La vaschetta, a meno di non essere stati fotografi al tempo dello sviluppo casalingo, si puo' ricavare da una vaschetta per il gelato. Io ho ridotto l'altezza del bordo superiore per avere una visuale migliore, puo' essere fatto come no ma, nel caso, bisogna tenere conto dell'altezza della gomma, alla quale va sommata l'altezza del collettore, circa a quel livello sara' il pelo dell'acido, percio' conviene lasciare un paio di centimetri per spostare la vaschetta in tranquillita', senza versarsi l'acido sui piedi. Per tagliare la plastica ad un'altezza omogenea, ho fatto un segno con un pennarello, il procedimento e' illustrato a destra. Ho fatto una pila con custodie di cd, con una mano sorreggevo il pennarello sulla pila di cd e con l'altra muovevo la vaschetta fino ad ottenere un segno visibile su tutto il perimetro. Successivamente, con le forbici da elettricista, ho tagliato agevolmente la plastica. Con il peso del liquido, il contenitore si deformava, togliendo stabilita' agli oggetti in equilibrio posati sul fondo, ho risolto con un feltrino da seggiola tagliato in 4. |
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Per
prima cosa una
bella tornita per togliere lo sporco, il grasso e creare una buona base
per il nuovo rame. Da questo momento e' vietato toccare il rame. Poi,
dopo aver pulito col cutter o con un pezzetto di carta vetrata fine uno
dei "morsetti" delle spire, va stagnato appena appena. Dopo aver
spelato e stagnato un filino elettrico va saldato al punto stagnato
come nelle foto. E' possibile spelare tantissimo il filo e
attorcigliarlo tutto attorno, uno dei 3 contatti lo becchera' di sicuro
ma io credo che cosi' sia piu' preciso e pulito. Essendo la corrente
irrisoria, se paragonata a quelle che di solito scorrono nel motore,
possiamo considerare i tre settori come elettricamente collegati.
Infine bisogna proteggere i morsetti con qualcosa... lo smalto per
unghie (non vi prendevo in giro, visto?). Gli "spartirame" vanno
incuneati in questo modo, l'angolo retto e'
quello rivolto verso la parte posteriore del motore. Una volta infilato
l'albero nella gomma, fare pressione piu' volte sulla stessa, in modo
che stia piu' vicina possibile, l'ideale sarebbe che non ci fosse
spazio fra l'indotto e la gomma. Anche gli "spartirame" vanno spinti in
sede con assoluta certezza, guai se crescesse il rame fra un settore e
l'altro, vi ci vorrebbero ore per limarlo via (fin'ora non mi e' mai
successo). |
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Posate delicatamente il castelletto all'interno della vaschetta vuota e collegate tutto: Il filino dal motore al negativo 0.7V, il positivo 0.7V al rosso dell'amperometro o direttamente al rame sorgente, il negativo dell'amperometro al rame sorgente. Se usate la pila il circuito sara': filino negativo della pila, positivo della pila resistenza, resistenza amperometro, amperometro rame. Date ora una bella scrollata alla soluzione blù e versatela nella vaschetta fino alla completa immersione della parte da ramare. Sistemate ora il "frangirame" con molta cautela, ricordando il principio di Archimede secondo il quale un corpo immerso in un liquido ... ecc... in pratica quello che sta' in equilibrio sul tavolo potrebbe non stare in equilibrio dentro la vaschetta. Immergendo il tubicino di rame nel liquido blù si notera' subito l'aumento di corrente nel circuito, se l'amperometro funziona ed e' correttamente settato e collegato. A questo punto e' possibile regolare la corrente immergendo piu' o meno il tubicino nella soluzione. Ricordo che una crescita giusta si ottiene con circa 50-60 milliampere. Durante la notte il rame crescera' di circa 1 decimo di millimetro l'ora, stare a guardarlo non passa piu', "e' piu' divertente guardare la vernice che si asciuga" (Paolo Cevoli). Il mio consiglio e' pertanto di controllare un'ultima volta che la corrente non si riduca troppo presto, di spegnere l'amperometro e di andare a letto, gli elettroni lavoreranno per voi. |
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Il risultato potrebbe assomigliare ad uno di questi. Se durante la notte la corrente aumenta con l'alimentatore stabilizzato non c'e' da preoccuparsi, e' normale, e' dovuto al fatto che la superficie da ramare e' aumentata. Se la corrente risulta inferiore potrebbe essere il tubicino che si e' consumato o la resistenza che si e' scaldata, anche in questo caso nulla di preoccupante. Se, nonostante la vostra perizia nel regolare la corrente, il rame dovesse crescere troppo lentamente, basta aggiungere acqua alla soluzione, se dovesse crescere troppo irregolare, basta aggiungere acido. Per questo ci vuole una bottiglia da 1.5 litri per 1 litro di soluzione. Alla fine una bella tornita, dopo aver dissaldato il filino, una passata col cacciavitino o col cutter fra un settore e l'altro ed e' fatta. |
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E'
possibile usare
qualsiasi cosa di rame per ramare. E' possibile ramare
nella stessa
vasca
piu' indotti
contemporaneamente.
E' possibile ramare una volta... O due.
E' possibile dimenticarsi la soluzione nella vaschetta o non riuscire piu' a smettere di ramare, nel caso ributtate tutti i cristalli nella bottiglia e aggiungete acqua fino al ripristino. |
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